Piccoli, leggeri, economici ed ecologici: i pellet, cilindretti di segatura lignea pressata, sono un’ottima soluzione per riscaldare la casa rispettando l’ambiente ed evitando di spendere troppo. Il 13 giugno scorso, però, l’innocuo pellet si è trovato al centro di una bufera mediatica quando la Procura di Aosta ha dato ordine di sequestrare una partita di diecimila tonnellate di prodotto proveniente dalla Lituania perché sospettato di essere contaminato da tracce di Cesio 137. Le indagini sono ancora in corso e per avere un quadro chiaro della situazione occorrerà atten- dere la loro conclusione; nel frattempo, però, è bene tener- si informati senza creare allarmismi.
Il materiale è passato quindi nelle mani dei Vigili del Fuoco che lo hanno sottoposto agli esami dei nuclei NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico). È così che nel- le ceneri di combustione è stato individuato un livello di radioattività di 40.000Bq/kg contro i 1000 stabiliti come tetto massimo dalla legge.
L’Arpa(AgenziaRegionaleper la Protezione dell’Ambiente) della Val d’Aosta chiarisce che questi livelli di radiotossicità non sono presenti, invece, nel materiale inerte, i cui valori di radioattività si asse- stano su 300-330 Bq/kg, un limite di tre volte circa inferiore a quanto previsto dalla legge.
Dall’Arpa tranquillizzano: il rischio di inquinamento radio- attivo per chi ha manipolato le ceneri della combustione dei pellet contaminati e li ha inalati non supererebbe il cosid- detto “criterio di rilevanza radiologica” posto a 0,01 mSv nell’allegato “zero” del decreto legislativo 230 del 1995. L’ipotesi più probabile è che dietro la radioattività del pel- let ci sia il disastro di Chernobyl dato che la proporzione tra il quantitativo di Cesio 137 e di Cesio 134 riscontrato nel- le ceneri esaminate è del tutto simile a quella trovata nei ma- teriali raccolti in Ucraina dopo il disastro del 26 aprile 1986.